sabato 20 dicembre 2008

Riflettiamo

Prima di tutto un abbraccio agli ultras del Bari per la perdita di Gianni.


Quella di oggi all'Arechi è stata una vergogna, per la prima volta nella mia vita ho avuto vergogna di stare in curva. E non parlo della squadra..... ma andiamo per punti.

Che sia una squadra mediocre lo sapevamo e l'abbiamo già detto. Questa squadra ha urgentemente bisogno di rinforzi. Allo stato attuale possiamo contare su 3/4 giocatori. Kiriazys è una certezza, Pestrin è in crescita e Soligo sta recuperando. Per il resto alcuni hanno bisogno di un bagno d'umiltà altri non devono rimanere a Salerno manco per sentirsi Battiato a Capodanno.
Aspettiamo il 2 Gennaio, sottolineo 2 Gennaio.

La cosa che più ha fatto penare oggi è stato l'atteggiamento della curva.
Non si discute il primo tempo...... la memoria di un ultras vale molto di più di una partita.
Ma il secondo tempo dovrebbe far riflettere. Non ho mai visto durante una partita cruciale del campionato, uno scontro salvezza per giunta, la curva rimanere in silenzio. Si è tentato di far partire una contestazione ( capita da pochi dato che tutti sapevamo che la squadra era quella che era) eppoi il nulla. Vedere tifosi zittire chi cercava di incitare è stato triste ma è stato il silenzio calato sull'Arechi mentre la Salernitana, la nostra Salernitana, era in difficoltà mi ha fatto vergognare e disperare se non incazzare. Non mi interessa additare colpevoli, stabilire chi è capace ad avere il microfono o rievocare i bei tempi di Ciccio Rocco. La Curva Sud non esiste più o comunque è più in crisi della Squadra e questo è un problema di tutti.
A tutti quelli che ancora ci credono: Riflettiamo.

sabato 13 dicembre 2008

guardare avanti

oggi non abbiamo per nulla giocato male..... abbiamo visto una squadra equilibrata che ha visto il ritorno di un grande Soligo ed i soliti limiti tecnici. Prendere quel goal è stato un delitto, non tanto perchè lo si è preso dopo un minuto dal vantaggio ma per la dormita generale. Un urlo strozzato come quello del goal annullato a Turienzo, il fuorigioco c'era ma il guardalinee poteva farsi i cazzi suoi. Si poteva vincere ad Avellino ( decisamente modesto ) ma è stato fondamentale non perdere e diciamo la verità: potevamo anche perdere. Ora ci aspetta un'altra settimana difficile, l'aver mosso la classifica e mantenuto l'avellino a 3 punti ci aiuta ad affrontarla. Arriverà mister Colomba con il suo Ascoli che con la vittoria sulla capolista Empoli ha dimostrato ulteriormente sull'assurdità di questa Serie B, non si può sbagliare. Aldilà del risultato servirà anche capire chi merita e chi no questa maglia. I tanto odiati giornalisti spareranno cazzate a raffica sul mercato. Aspettiamo i fatti, questa squadra va rivista ed è fuori discussione, quindi non seguiremo certo chi spara cazzate ma speriamo che la società intervenga sul mercato il 2 gennaio e non il 31 alla chiusura., strategia di alibertiana memoria. Detto questo ci vediamo tutti sabato, stesso posto stessa ora.

lunedì 8 dicembre 2008

silenzio


Questo blog tace per tutta la settimana come dovrebbero fare tutti.

sabato 29 novembre 2008

Continuare a soffrire...

Continuare a soffrire... questa è l'unica certezza che abbiamo. Ieri non abbiamo visto la peggiore Salernitana anzi, il problema è che abbiamo dimostrato tutti i nostri limiti contro un squadra che sulla carta dovrebbe stare in un altra categoria. Il presidente ha deciso di rinnovare la fiducia a Castori, sotto molti aspetti ha fatto bene anche perchè non si poteva chiedere di più al tecnico ( al massimo la prematura sostituzione di Turienzo) dato il materiale che ha ora a disposizione, e appunto la squadra ha fatto quello che poteva. Certo la punizione di Leon merita vendetta ma non credo che possiamo metterci a contestare Pinna ed in più è risaputo che la Fortuna non ci aiuti molto. Ora ci aspetta un Dicembre terribile. La tanto reclamata svolta potrà avvenire solo in caso di ennesimo crollo in una di queste partite e sinceramente lascio ad altri desiderare il tracollo dei Granata. Con il mercato che riapre a Gennaio non possiamo che sperare in quello che abbiamo. Sperare che la squadra abbia un ulteriore reazione. Sperare in un pò di fortuna. Sperare che Fava e Soligo recuperino. Sperare, sperare e................. soffrire.

lunedì 24 novembre 2008

Resistiamo!

Fino alla fine Salernitana

La Salernitana può contare su qualche migliaio di tifosi. Il resto sono solo comparse. Che sono contenti quando si vince ma sono molto più soddisfatti quando si perde. Perchè lo sono ? Perchè cosi possono giustificare il fatto che non seguono la Salernitana e rinfacciare al mondo che loro avevano capito tutto, che la squadra è scarsa, che l'allenatore è ignorante, che il presidente non ha manco una lira o comunque non vuole cacciare soldi etc etc etc. Che c'entra tutto questo?
Questa è la tipica fase dove non solo un Ultras deve stare con il sangue amaro perchè vede andare male la sua squadra, ma deve pure ascoltare a ripetizione i commenti di chi ormai l'Arechi non sa manco dove sia. Perchè il tifusiello la partita la segue su Sky o su LA7, se proprio deve seguirla. Non c'è niente di peggio di incrociare uno che ti domanda: che ha fatto la Salernitana? Ha perso? Lo dicevo io..................
Ad incoraggiare questa figura strana di tifoso che da ora in poi chiameremo tifusiello sono i giornalisti. Che è una figura che andrebbe abolita, almeno nella versione di quello sportivo. Perchè si nutre del sangue dei tifosi. La Salernitana va bene, guadagnano. Va male .... vendono ancora di più. Ed incoraggiano e creano polemiche insomma sparlano senza titolo. Di queste figure a Salerno ne abbiamo a bizzeffe. Dalle indiscrezioni di Peppino Manzo ( che a suo dire ha fatto mercato in serie A) ai commenti del lunedi di Scapaticci ( che tra l'altro è pure juventino e la Salernitana se la vede su Sky) potremmo fare un lungo elenco ma già averne parlato è troppo. In ogni caso diffidate da questa gente.
Ritornando alla Salernitana è un periodaccio. Questo è fuori discussione. Chi scrive venerdi andrà lo stadio, stesso posto, non la stessa ora perchè ormai ci hanno levato il gusto di essere abitudinari. Mentre i tifusielli e i giornalisti commenteranno canterò e ci crederò, anche contro ogni logica........................ FINO ALLA FINE SALERNITANA

eccoci qua

voi ci direte????
ma c'era bisogno di un altro blog ?
probabilmente no..... però l'abbiamo fatto lo stesso.

domenica 23 novembre 2008

la famiglia Soglia

Aldilà nella nota di colore della lettera al premier, quest'articolo mi sembra interessante perchè zittisce tutti quelli che auspicavano un intervento della famiglia Soglia in casa granata.

da Repubblica.it

Pescara, gli ultras al premier"Soglia ti farà perdere le elezioni"
Il numero uno uscente accusato tra l'altro di controllare di fatto il team che milita nella Prima Divisione, la vecchia C1, del campionato di calcio

Gerardo SogliaROMA - La crisi del Pescara calcio e le elezioni in Abruzzo. A tre giorni dalle Regionali l'umiliante situazione del club di Prima divisione - niente stipendi né acqua calda al campo - è diventata l'argomento elettorale principe. Il più sentito, il più scivoloso. La questione sta regalando cene segrete tra l'allenatore triste (Giuseppe Galderisi) e i futuri padroni della società (Giuseppe De Cecco, fratello minore e in minoranza nella grande famiglia che produce pasta). E lettere degli ultras a Silvio Berlusconi. L'altro giorno i minacciosi Rangers hanno scritto, e quindi distribuito, una missiva al premier che riassume i metodi degli ultimi padroni del Pescara 1936 e chiede: "Presidente, faccia pulizia nel suo partito". Ha scritto la Curva Nord a Berlusconi: "E' passato poco più di un anno da quando abbiamo avuto modo di incontrarla nella piazza centrale di Pescara e sul palco con lei era presente l'allora presidente del Pescara calcio: Gerardo Soglia. Questa persona, eletta successivamente alla Camera dei deputati nelle liste del suo partito, ha perso il senso delle cose. Da mesi calciatori, dipendenti, collaboratori non percepiscono stipendi. I fornitori non vengono pagati. La società di calcio è stata ufficialmente venduta a una società anonima svizzera, la Eurocat sa, e la mancata sostituzione delle garanzie bancarie fa immaginare che il passaggio delle quote sia stato solo fittizio e che l'onorevole Soglia abbia ancora un peso per il presente e il futuro del Pescara". Ecco: "Quest'uomo ci ha consegnato in mani oscure compromettendo il futuro di una storica società di calcio e ridicolizzando il nome della città di Pescara, sede dei prossimi Giochi del Mediterraneo. Sicuramente", e qui arriva l'affondo degli ultras, "sta minando l'immagine del suo partito, peraltro alla vigilia di un delicato appuntamento elettorale". Già, "c'è il rischio che i tifosi attuino l'equazione onorevole Soglia uguale Pdl maturando la voglia di esprimersi diversamente in sede elettorale". L'avvertimento è chiaro.
Delle vicende del Pescara calcio, e dei cattivi pagamenti di Gerardo Soglia, eletto ad aprile con Forza Italia nel collegio di Salerno, oggi segretario della commissione Bilancio alla Camera, è stato informato anche l'abruzzese Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Già. Soglia ha tenuto in mano il Pescara per un anno, fino allo scorso ottobre, cedendolo quindi all'Eurocat, società svizzera di amministratori italiani tra cui quel Valentino Rizzuto che nel 2003 tentò di lucrare sul fallimento Fiorentina acquistandone il marchio e tentando di rivenderlo alla famiglia Della Valle. Soglia, figlio del costruttore dello stadio Arechi di Salerno, possiede diversi alberghi sul territorio italiano, alcuni di eccellenza, e nel 2007 ottenne il Pescara calcio dalla Cassa di Risparmio di Pescara non appena si impegnò a prendere la decotta Compagnia italiana turismo: la Cit, gli costò 70 milioni. E' interessante notare come la Caripe abbia preferito i Soglia a un solido gruppo formato da undici imprenditori tra cui Filippo De Cecco (il capostipite della famiglia), Carlo Toto di Air One, il gruppo Sarni (catering negli autogrill). Questa associazione temporanea di compratori anticipò, a evidenziare le proprie intenzioni, 100 mila euro a testa: un milione e 100 mila euro depositati in un conto Caripe. Di questi, 450 mila euro vennero girati all'allora presidente del Pescara, Dante Paterna. Ma la calata calcistica del gruppo fu stoppata. L'operazione, come tutto quelle che in seguito sarebbe nato intorno al moribondo Pescara, venne governata dal giovane sindaco Luciano D'Alfonso, Pd, tradizione Margherita, desideroso di trovare soluzioni locali per un club in crisi ventennale. Nelle scorse settimane, a campagna elettorale avviata, l'albergatore forzista Gerardo Soglia ha offerto il 50% del Pescara a Riccardo Gaucci, a costo zero. Ottenendo un rifiuto. E allora il sindaco D'Alfonso, avversario politico, ha messo a punto un piano che prevede un prossimo "fallimento pilotato" del club, simile a quello realizzato la scorsa stagione dal Lanciano: un'operazione che consentirebbe al Pescara di restare in Prima divisione (l'ex C1) senza risvegliare automaticamente l'interesse della magistratura, e ai nuovi imprenditori di risparmiare sugli ingenti debiti erariali (10,8 milioni). Per quanto riguarda i 2 milioni dovuti a giocatori e fornitori, sarebbero i futuri proprietari a dettare tempi e modi per il saldo. E i contratti firmati in nero dalla precedente proprietà (2,5 milioni) con la nascita della nuova società si trasformerebbero in carta straccia: inesigibili. In queste ore D'Alfonso sta lavorando a questo progetto con l'imprenditore alimentare Antonio Oliveri, già vicepresidente del Pescara guidato negli Ottanta dal commendatore e genero Antonio Scibilia. Sul fronte Federcalcio i referenti dell'operazione sono Gabriele Gravina, ex presidente del Castel di Sangro, oggi consigliere federale senza club alle spalle: candidato del presidente Giancarlo Abete alla direzione generale della Figc, Gravina è stato segato dalla pubblicazione delle intercettazioni di Calciopoli bis. Poi c'è Vincenzo Marinelli, accompagnatore della nazionale Under 21: fu presidente del Pescara, lui, all'inizio degli Ottanta quando i De Cecco erano solo sponsor. Questo giro pescarese ha garantito per stagioni intere Andrea Iaconi come direttore sportivo. E infatti Iaconi, oggi all'Arezzo, è pronto per il rientro a Pescara a gennaio. Sull'asse federale Gravina-Marinelli passa la valorizzazione dei giovani della futura società: l'Under 21 è una selezione nelle man i dei club, ne subisce le pressioni. E il Pescara calcio, nonostante il dissesto finanziario, possiede ancora un vivaio forte. Da valorizzare. Già, l'operazione "fallimento soft" è tutta tesa a riportare alla guida della società la famiglia De Cecco, seppure attraverso il fratello minore già proprietario dei dilettanti dell'Angolana e del centro sportivo di Città Sant'Angelo dove oggi il Pescara si allena. Insieme ai pastai rientrerebbero una serie di personaggi orbitanti nell'area Scibilia, il padre dell'indebitamento del club. Per allontanare in fretta i fratelli Soglia - invitti all'intera città, peraltro - il Comune di Pescara ha trasformato in ingiunzione un debito, 2,5 milioni, che da vent'anni vantava con il Pescara. E per offrire il primo sostegno ai calciatori al verde, D'Alfonso ha messo mano ai 52 mila euro residui del fondo "Amici di Pescara" (quello degli undici imprenditori stoppati), per lungo tempo bloccato dalla magistratura. La partita elettoral-calcistica ne sta aprendo una terza, affaristico-edilizia. Il 29 giugno 2009, in Abruzzo, partiranno i Giochi del Mediterraneo, mini-olimpiade che tra cento scontri ha fatto inaugurare nuovi cantieri in regione: su tutti, la profonda ristrutturazione dello stadio Adriatico a Pescara e l'immenso campus universitario attorno al villaggio atleti di Chieti. (27 novembre 2008)